Dapprima sei stata la mia salvatrice. Gli altri bambini ridevano di me quando non sapevo leggere o scrivere. Tu li spingevi nel fango, ridendo, e mi hai letto delle storie finché non ne ho imparato le parole. Tu eri più intelligente e più coraggiosa. Poi sei diventata il mio amore. Tenendoci per mano vicino al letto del fiume, ti ho confessato i miei sentimenti: mi hai spezzato il cuore, da turbine infuocato quale sei. Ti ho perdonato. Come avrei potuto non farlo? Almeno sei stata onesta con me. E ora cosa sei? Un guscio svuotato, bruciato dalla rabbia. Non è rimasto nulla della donna che un tempo mi stava a cuore. Alla fine ti ho detto di non farlo. Ma tu non mi ascolti mai, vero?